22 luglio 1968: a Cervia, il congedo
Giovannino muore a Cervia (RA) per infarto cardiaco.
«L’Italia meschina e vile, l’Italia provvisoria, come lo stesso Guareschi con amara intuizione la definì nel 1947, ci ha fornito ieri l’esatta misura del limite estremo della sua insensibilità morale e della sua pochezza spirituale. «Giovannino Guareschi è lo scrittore italiano più
letto nel mondo con traduzioni in tutte le lingue e cifre di tiratura da
capogiro. Ma l’Italia ufficiale lo ha ignorato. Molti dei nostri attuali
governanti devono pur qualcosa a Guareschi e alla sua strenua battaglia
del 1948 se oggi siedono ancora su poltrone ministeriali, ma nessuno di
essi si è mosso. Nessuno di essi si è fatto vivo (...). Anche
Giovannino Guareschi ormai riposa al cimitero dei galantuomini. È
un luogo poco affollato. L’abbiamo capito ieri, mentre ci contavamo tra
di noi vecchi amici degli anni di gioventù e qualche giornalista,
sulle dita delle due mani.»
Baldassarre Molossi, «Gazzetta di Parma», 25 luglio 1968
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