La storia di Giovannino senza paura (1954)
1954: la vicenda del "Ta-pum" (il processo De Gasperi) 

gennaio-aprile le due lettere pubblicate

26 maggio: entra nelle Carceri di San Francesco a Parma. Alla vigilia della scadenza del termine per ricorrere in appello inatteso arrivo di Scelba in Via Righi: Giovannino non lo riceve ma questi aspetta tre ore prima di andarsene. 

«No, niente Appello. La mia dignità di uomo libero, di cittadino e di giornalista libero è faccenda mia personale e, in questo caso, accetto soltanto il consiglio della mia coscienza.

«Riprenderò la mia vecchia e sbudellata sacca di prigioniero volontario e mi avvierò tranquillo e sereno in quest’altro Lager.

«Ritroverò il vecchio Giovannino fatto d’aria e di sogni e riprenderò, assieme a lui, il viaggio incominciato nel 1943 e interrotto nel 1945.

«Niente di teatrale, niente di drammatico. Tutto semplice e naturale.

«Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione.»

agosto-settembre: storie di "grazie e perdoni"

dicembre: esce il «Corrierino delle famiglie» 

«In queste ultimissime ore del 1954 l’appuntamento è con la Signora Coscienza. Si tratta di una chiacchierata serena, piacevole. La signora Coscienza non ha bisogno di permesso speciale per il colloquio. E la guardia non è mai presente. Ma potrebbe esserci. Non esistono traffici oscuri tra me e la Signora.

«È stato un ottimo anno, per me, questo 1954. Non bisogna badare all’apparenza. E c’è galera e galera.»